
Orrore. Un esemplare giovane di Aquila di
Bonelli è stato ferito da un colpo di fucile nell'Agrigentino ed è "stop alla caccia" il grido di Lipu. Per Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu "la misura è colma. Questo ennesimo, gravissimo evento dimostra l'insostenibilità della caccia in Italia e il suo essere sostanzialmente fuori controllo. Ci rivolgiamo alla Regione siciliana e al Governo centrale, con atti urgenti decretino la sospensione dell'attività venatoria e assumano le decisioni che, in prospettiva, possano garantire la piena tutela del patrimonio della collettività. Per quanto ci riguarda - conclude il presidente della Lipu - stiamo inviando la segnalazione dell'accaduto alla Commissione europea".
Rischiavamo di perdere un giovane rapace. Per fortuna è stato recuperato da personale del
Wwf di Licata (Agrigento),
è ricoverato presso il Centro recupero fauna selvatica del Cts
di Cattolica Eraclea (Agrigento). Sottoposto a un intervento
chirurgico, per ridurre i danni della fucilata soprattutto a carico
dell'ala, forse sopravviverà. Ma il dramma è un altro: "Nonostante il tempestivo intervento chirurgico, l'animale
versa in condizioni critiche tanto da ritenere che, se sopravviverà,
difficilmente sarà possibile recuperarlo per la vita selvatica"
spiegano dal Gruppo tutela rapaci (Gtr).
L'Aquila di Bonelli, ormai rara in tutto il bacino del Mediterraneo, è
un rapace la cui sopravvivenza risulta oggi in forte pericolo. In
Sicilia vive l'unica popolazione ormai nidificante in Italia e la
specie è minacciata per la distruzione degli habitat e, soprattutto,
per il commercio illegale dei pulcini.
Per anni, infatti, è stata
soggetta al prelievo clandestino di uova e pulcini da parte di
trafficanti, che ricavavano dalla vendita illegale di ogni esemplare
lauti guadagni. L'episodio segue l'uccisione, solo 10 giorni fa, di
una cicogna nera nella stessa zona dell'aquila di Bonelli e il
ferimento di una poiana e un gheppio e spinge oggi la Lipu a chiedere
l'immediata chiusura della caccia.