
Per uscire dall’angolo nel quale Grillo li ha ricacciati dopo la sconfessione via post e via blog sul capitolo abrogazione della Bossi-Fini, i grillini cercano una exit strategy in Aula sul finanziamento pubblico ai partiti.
Mossa forte corredata da accuse pesanti all’universo mondo politico tacciato di appartenere alla categoria dei “ladri”, per distogliere l’attenzione sul caos interno che la mossa del capo ha scatenato sulla Rete e nei palazzi della politica. E oggi il terzo atto della exit strategy: l’attacco frontale a
Napolitano.
Non una novità nella strategia dei
pentastellati, ma stavolta si ipotizza l’impeachment a Napolitano e si spinge per le sue dimissioni. Napolitano “ha esercitato le sue prerogative al di là dei limiti previsti della Costituzione, ha snaturato il senso politico e morale della figura del capo dello Stato. Così
Paolo Becchi scrive sul blog di Beppe Grillo in un post dal titolo
“Impeachment a Napolitano?”. Il senso è “costringere Napolitano alle dimissioni e sconfiggere così le larghe intese”. La “gioiosa macchina da guerra” pentastellata sta marciando a tutta birra. Ma verso dove?