
«Non possiamo prevenire nuovi attacchi». Mentre Francia e Israele ricordano le vittime sono queste le dichiarazioni del
capo dell’antiterrorismo Ue Gilles de Kechove. Lo riporta
Corriere.it.

«Non è possibile prevenire (attacchi terroristici come la strage di Parigi)
al cento per cento», sostiene l’investigatore per il quale
la soluzione non può essere quella di imprigionare i cosiddetti «foreign fighters» (gli occidentali andati a combattere in Siria ed Iraq che tornano in patria) perché le carceri sono diventate
«grandi incubatrici» di radicalizzazione.
Intanto sul fronte dell’inchiesta,
la Bulgaria ha reso noto di aver arrestato il primo gennaio, al confine con la Turchia, un cittadino francese di origine haitiana che
sarebbe stato in contatto con uno dei fratelli Kouachi, responsabili della strage nella redazione di Charlie Hebdo.