

Un agente della Polizia è stato ferito con un’arma da taglio
durante un controllo alla Stazione Centrale di Milano da un 31enne della
Guinea, immediatamente arrestato. Secondo quanto si è appreso l'uomo era
stato segnalato armato di coltello mentre cercava di salire su un bus
turistico. Qualcuno ha chiamato la Polizia e quando sul posto è arrivata una volante lo straniero, che ha precedenti per
lesioni e resistenza, ha reagito aggredendo uno dei due agenti, che è stato colpito sul giubbotto antiproiettile. Intelligonews ha sentito subito sulla vicenda Gianni
Tonelli, segretario del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia).
La politica parla di Ius Soli intanto oggi a Milano si
sarebbe potuto sfiorare la tragedia.
"Che cosa serve di più ancora per dimostra le infauste scelte
di chi ci ha governato negli ultimi anni. Se noi dispensiamo in un continente martoriato dalla disperazione dalle
guerre e carestia un sentimento come la speranza, è chiaro che poi inneschiamo
esodi biblici. Se poi siamo così stupidi che per mere questioni elettorali,
accettiamo accordi, come ha ricordato Emma Bonino, per portare tutta questa
gente in Italia, apriamo le porte alla rivolta".
Cosa che sta accadendo, senza troppa pubblicità, in altri
paesi d’Europa.
"Ci hanno portato da sempre il nord Europa come esempio virtuoso.
Poi ci si è accorti delle situazioni drammatiche e pericolose che ci sono in
Francia, in Belgio, in Inghilterra e in Svezia. Questi fenomeni non vanno
valutati secondo filtri ideologici o sotto pressione di poteri internazionali
di lobby e affaristi, vanno invece visti sotto la logica del buon senso.
Bastava un comitato di massaie per capire che la situazione non poteva essere
gestita alla “boldrini-maniera”. Infatti adesso vediamo tanti pentiti, folgorati
sulla via di Damasco".
La polizia ha la giusta assistenza per affrontare il
fenomeno?
"Siamo in una
posizione critica perché mancano 45mila uomini. Solo in Sicilia mancano circa
4mila uomini all'esercito anti mafia. Operiamo in un contesto totalmente
avverso, non soltanto dal punto di vista
materiale, ma sotto il profilo del sistema che invece che sostenerci ci avversa.
E il mio collega questa mattina a Milano ha patito il risultato perché non
possiamo utilizzare metodi che sono quelli in grado di poterci preservare
come le pistole teser, perché altrimenti siamo indicati come dei violenti e
torturatori".
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