
"Non c'è incompatibilità" tra la posizione della
Francia e della Commissione Ue sul meccanismo di ricollocamento temporaneo per i richiedenti asilo da Stati in prima linea, in situazioni di emergenza.
Lo ha detto la
portavoce dell'esecutivo Ue, Bertaud. "Su questo la Commissione ha contattato Parigi e può contare sul suo sostegno, ha affermato, aggiungendo che
c'è la "possibilità di discutere i criteri" per la redistribuzione dei richiedenti asilo da un Paese Ue all'altro.
"Molti dettagli sono da finalizzare", ha precisato Bertaud.
Parole che arrivano dopo il diniego sulle quote, più o meno tempestivo e velato, di vari Paesi membri, tra i quali anche la Francia, preceduta fin da subito da Regno Unito, Slovacchia e Repubblica Ceca.
A guidare il gruppo del no, anche simbolicamente,
è proprio Londra con il premier David Cameron che ancor prima della sua rielezione aveva detto, a margine del
vertice Ue sull'immigrazione dello scorso 23 aprile, di "essere pronto a dare
navi, ma senza accogliere i migranti".