
Mossa a sorpresa. Il Cav. si sa è uomo imprevedibile e avvezzo a rovesciare il tavolo specie quando si sente messo ll’angolo. E così in attesa della riunione della Giunta del Senato (tra una settimana esatta) che dovrà decidere sulla sua decadenza da senatore, Berlusconi starebbe studiando la sua contromossa.
Ne avrebbe parlato in un colloquio riservato con la
figlia Marina e l’amico di sempre
Fedele Confalonieri. Dal fortino di Arcore trapela poco o nulla. L’unica cosa che comincia a circolare è che l’idea del Cav sarebbe finalizzata a svuotare il senso del voto della Giunta, compreso il possibile pronunciamento sul rinvio alla Consulta del decreto Severino e in particolare del controverso aspetto della retroattività della legge che non consente la candidabilità ai condannati con sentenza passata in giudicato. Anche perché l’ex premier e i suoi avvocati sanno bene che il Pd – tranne l’apertura garantista di
Violante subito bollata dalla nomenclatura democrat come “posizione personale” – voterà compatto per la sua decadenza dallo scranno di Palazzo Madama.
Cosa ha in testa il leader del Pdl? Nel caleidoscopio delle ipotesi si fa strada anche la possibilità che
Berlusconi presenti le proprie dimissioni da senatore. Eventualità in campo dal momento che – come pare in questi giorni – l’ex premier non ha intenzione di far cadere il governo Letta assumendosi di fatto, la responsabilità della fine dell’esecutivo di larghe intese.
Se così sarà, ovvero se Berlusconi deciderà di scindere le proprie vicende giudiziarie dal piano politico, potrebbe consolidare il ruolo di primo piano non solo nella road map di
Palazzo Chigi, ma anche alla
guida della nuova Forza Italia che vedrà la luce entro la fine del mese. Alle viste ci sono le elezioni europee e non è da escludere che – nonostante i buoni propositi bipartisan e il “monitoraggio” di Napolitano – la campagna elettorale per le politiche resti sempre una variabile costante. Meglio attrezzarsi per tempo.