
Matteo Renzi si è confrontato
telefonicamente con Obama, da fonti interne a palazzo Chigi, come riportato da
diverse agenzie di stampa, gli argomenti trattati sono stati Siria e Iraq sul
versante del contrasto all’Isis. Sicuramente qualche chiarimento dopo il punto
fatto ad Antalya, la città turca dove si è svolto il G20. Indubbio il fatto che
in Turchia il centro dei colloqui siano stati i fatti di Parigi, soprattutto perché
l’agenda era piuttosto sguarnita o piena di niente (punti di vista!) tant’è che nella sostanza si è dovuto rilevare che
non c’è un Paese che abbia programmato una strategia di azione concreta per
combattere non tanto la crisi, quanto la debolezza della crescita nonostante l’imposizione
di sacrifici sproporzionati rispetto ai scarsi e insufficienti risultati sulla
carata. Poi i fatti di Parigi hanno obnubilato il risultato del G20 che si è
aggiornato al primo appuntamento del 2016 ad Hangzhou, in Cina.
Tuttavia tornando alla telefonata fra il primo ministro
italiano e il presidente Usa ripresi i discorsi per fare il punto della
situazione sugli interventi e soprattutto lo stato delle relazioni con la
Russia. Per Renzi è un momento importante per rilanciare la sua figura dopo le
ultime vicende del Pd Romano e di Roma Capitale, non ultime aggiungiamo, la
chiusura dell’anno che riserverà diverse smentite riguardo l’esaltazione di
dati oggettivamente inesistenti. Per Obama invece è importante preparare una
strategia allo scopo di tamponare l’abbandono anche dei suoi, come già scritto nei giorni scorsi.
Renzi e Obama, nel corso del
colloquio telefonico, si sono dati appuntamento a Parigi dove entrambi saranno
impegnati nel vertice Cop21 a fine mese. Sarà il giorno della rottura del patto
di stabilità? Della revoca delle sanzioni alla Russia? Del “volemose bene”?
Sarà complicato parlare solo di clima.