
La vittoria di Angela Merkel è un ottimo balsamo sulle paure del Partito popolare europeo. Lo spettro di perdere la leadership alle prossime elezioni europee del maggio 2014 si allontana e con esso la possibilità di dover dire addio ad alcune poltrone strategiche, presidenza della Commissione in primis.
A queste tensioni da tempi presenti nelle stanze di
Bruxelles si collega anche il lungo
silenzio del Ppe sulla situazione politica italiana, sempre più confusa soprattutto dalle parti del centrodestra. Non bisogna sottovalutare il fatto che anche la stessa rinascente
Forza Italia dovrà sottoporre il suo nuovo statuto e richiedere l’adesione alla famiglia europea di riferimento.
Un passaggio nel quale potrebbe essere sollevata la questione della condanna in via definitiva di
Silvio Berlusconi. A
Strasburgo, però, la sensazione è che nessuno dalle parti del
Ppe abbia interesse in questo frangente a sollevare il problema e precludersi il contributo (e i seggi) di qualsiasi partito gravitante nell’area popolare.