
Ogni occasione è buona per distinguersi e marcare le distanze, sparare sull’avversario di turno e farsi largo. Da Firenze a Roma, obiettivo: il Nazareno. E’ una strana battaglia politica quella che si sta palesando in Toscana, tra due toscani doc ma con idee sul da farsi e una visione del Pd che procedono su binari paralleli. Enrico Rossi (governatore toscano) vs Matteo Renzi (sindaco di Firenze). Sullo sfondo la leadership del partito nel dopo-Bersani.
E così sono bastate le dichiarazioni del renziano
Del Rio che non esclude a priori l’ipotesi di un ‘governo di scopo’ anche col
Pdl (come ha detto lo stesso
Renzi) a scatenare la reprimenda del governatore toscano che parla a nuora (Del Rio) perché suocera (Renzi) intenda. “La strana maggioranza con il
Pdl l’abbiato pagata cara” tuona Rossi sulle agenzie, preoccupato del fatto che “rifarla, significherebbe condannare il
Pd alla propria fine”. Letto tra le righe: Renzi pensa alla sua carriera politica, io mi preoccupo del partito.
Nessun dubbio sul fatto che “tutto il Pd deve sostenere Bersani” e chi non lo fa, ha in mente altro. Cosa?
Rossi non lo manda a dire: “Anche nel Pd non mancano coloro che pensano al dopo Bersani e, come Delrio si dichiarano pronti ad un governo di scopo col Pdl, magari a guida non politica. Io non sono d’accordo. Una scelta così chiaramente suicida non può che basarsi su una strategia alternativa, i cui elementi, più o meno esplicitati, paiono questi: dopo il governo di scopo andiamo alle elezioni e con Renzi candidato noi sbaragliamo, proprio perchè‚ oltre il Pd e anche gli altri partiti. A me sembra un azzardo insostenibile, un’illusione ad alto rischio di fallimento perchè‚ non tiene conto della questione sociale, della protesta che cova in ogni parte del paese”.
Per il governatore toscano non c’è una “soluzione subordinata” e
Bersani “deve tenere duro”. Rossi lancia l’allarme ma solo pochi giorni fa era finito al centro di un’interrogazione firmata da alcuni consiglieri regionali del
Pdl per aver commissionato un sondaggio sulla popolarità sua e delle sue idee. In particolare, i pidiellini domandavano cosa c’azzeccasse – per dirla con
Di Pietro – una domanda rivolta al campione: “Secondo lei il presidente Rossi ha le qualità per diventare il prossimo presidente del Pd al posto di Bersani?”.
L’affondo contro
Del Rio e dunque
Renzi, è il secondo indizio in poco tempo che segnala le ambizioni politiche del
governatore toscano fuori dai confini regionali. E in Toscana c’è un detto che recita così: “Non c’è due senza tre…”