
Si sono accorti di un vero e proprio scandalo e lo hanno inserito nel Rapporto 'Child Alert'. L'Unicef denuncia che tre bambini su quattro hanno dichiarato
di aver subito abusi e molestie. Si tratta di "rifugiati e
migranti" che "subiscono regolarmente violenza sessuale, sfruttamento, abuso
e detenzione lungo la rotta del Mediterraneo centrale dal Nord Africa
all'Italia". Nell'alert di "un viaggio fatale: tre quarti dei bambini rifugiati e
migranti intervistati per una ricerca hanno dichiarato di aver subito
violenze, molestie o aggressioni per mano di adulti durante il
viaggio, mentre circa la metà delle donne e dei bambini intervistati
hanno dichiarato di aver subito abusi sessuali durante la migrazione,
più volte e in diversi punti lungo il viaggio".
IL PROGRAMMA ANTI-ABUSI DELL'UNICEF
Non basta la denuncia, occorre agire. Ecco i sei punti d'azione stabiliti: a)proteggere i bambini rifugiati e migranti, in particolar modo quelli non accompagnati, da sfruttamento e violenza; 2) porre fine alla detenzione dei bambini richiedenti lo status di rifugiato o migranti; 3) tenere unite le famiglie, per proteggere i bambini e dare loro il riconoscimento di uno status legale; 4) consentire ai bambini rifugiati e migranti di studiare e dare loro accesso ai servizi sanitari; 5) intraprendere azioni sulle cause che spingono a movimenti di massa di migranti e rifugiati; 6) promuovere misure che combattano xenofobia, discriminazioni e marginalizzazione sia nei Paesi di transito che in quelli di destinazione.
LE DENUNCE
Sono i bambini a parlare di "abusi
verbali o psicologici", la metà di loro ha subito percosse
o altri abusi fisici. Fra le ragazze si è registrata una maggiore
incidenza degli abusi rispetto ai ragazzi". L'anno scorso, ricorda
l'Unicef, almeno 4.579 persone sono morte nel tentativo di
attraversare il Mediterraneo dalla Libia, 1 su 40 di quelle che hanno
tentato. È stato stimato che almeno 700 delle persone che hanno perso
la vita erano bambini.
"La rotta del Mediterraneo centrale dal Nord Africa all'Europa è tra
quelle al mondo in cui muoiono più persone ed è tra le più pericolose
per i bambini e le donne - dichiara Afshan Khan direttore regionale e
coordinatore speciale Unicef per la crisi dei rifugiati e dei migranti
in Europa - La rotta è per la maggior parte controllata dai
trafficanti e da altre persone che vedono come prede i bambini e le
donne disperati che sono semplicemente alla ricerca di un rifugio o di
una vita migliore. Sono necessarie vie e piani di sicurezza sicuri e
legali per proteggere i bambini migranti, per tenerli al sicuro e
lontano dai predatori".
I DATI
Gli ultimi dati di un'indagine su donne e bambini
migranti, realizzata in Libia alla fine del 2016, hanno rivelato i
livelli di abuso lungo la rotta dei migranti. Durante la realizzazione
dell'indagine, 256.000 migranti sono stati registrati in Libia,
compresi 30.803 donne e 23.102 bambini, un terzo dei quali era non
accompagnato. "I dati reali potrebbero essere tre volte più alti", fa
notare l'Unicef. "La maggior parte dei bambini e delle donne hanno
indicato di aver pagato i trafficanti all'inizio del viaggio,
rimanendo in molti in debito sotto la formula del 'pay as you go'
'pagare per partire' ed esposti a abuso, rapimento e tratta".
Sottolinea ancora Khan: "I bambini non dovrebbero essere costretti a
mettere le proprie vite nelle mani di trafficanti semplicemente perché
non hanno alternative. Noi dobbiamo individuare a livello globale i
fattori all'origine della migrazione e lavorare insieme per un solido
sistema di passaggi sicuri e legali per i bambini in movimento, siano
essi rifugiati o migranti.
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