

“È facile colpire un aereo”. O
almeno di questo sembrava convinto Aftab Farooq, il pachistano di 26
anni residente a Vaprio D'Adda ed espulso dall'Italia con decreto del
ministero degli Interni a causa della sua preoccupante
radicalizzazione in senso jihadista. L'uomo era sotto sorveglianza da
un anno. Fra le frasi captate dai carabinieri, alcune lasciano
pensare alla volontà di colpire obbiettivi in prossimità dei luoghi
in cui viveva. Passando in macchina davanti all’aeroporto Orio al
Serio di Bergamo, per esempio, avrebbe detto: “Vai a fare saltare
uno o due aerei. Vedi è facile colpire un aereo. C’è solo il filo
spinato”.
In gennaio l'uomo aveva anche giurato fedeltà all'Isis:
“
Giuro di essere fedele al Califfo Al Baghdadi con obbedienza e
devozione sono pronto a difenderlo e uccidere per lui davanti ad
Allah seguendo il Corano” aveva detto, registrato dai carabinieri,
mentre aderiva on line allo Stato islamico. “Per costruire bombe
non servono cose speciali. Basta entrare in questo grande magazzino e
comprare prodotti normali”, dichiarava davanti ad un centro
commerciale nei dintorni di Milano. La notte di Capodanno 2015,
Farooq è convinto: “Dobbiamo fare attentati in Europa. Bisogna
uccidere dei militari, due o quattro. Lo facciamo”. E ancora in
un’altra occasione: “Gli europei devono avere paura non possiamo
lasciarli tranquilli”.
Tra gli obbiettivi del pachistano, una
“fabbrica di whisky”, come chiama un’enoteca di Vaprio d’Adda.
“Mettiamo fuori una bomba o spariamo colpi di kalashnikov -
sostiene - Non ammazziamo le persone, ma così avranno paura”. La
moglie viene picchiata regolarmente dall'uomo, ma allo stesso tempo
viene addestrata affinché un giorno possa andare in Iraq “ad
ammazzare gli sciiti”.