
"La nostra posizione in campagna elettorale non era completamente euroscettica, ed è innegabile che andare con Farage (come anche coi Verdi) sarebbe percepito come una scelta politica. L''alternativa potrebbe essere rimanere nel gruppo misto, che però vuol dire non avere praticamente alcuna influenza, e spesso nemmeno la possibilità di intervenire in Aula; invece con Farage potremmo avere qualche incarico nelle commissioni e più spazio per portare avanti il nostro programma". Sono le spiegazioni di
Vittorio Bertola, uno degli esponenti più noti del Movimento 5 stelle al Nord, affidate alla sua pagina facebook.
Lui che è consigliere comunale a Torino e candidato sindaco M5s alle amministrative del 2011 va anche oltre la semplice analisi e ricerca di giustificazioni.
Ai simpatizzanti 5 stelle manda un messaggio: "Secondo voi è meglio fare una alleanza parziale con Farage per contare di più, a costo di scontentare chi lo considera un razzista impresentabile, o rimanere nel gruppo misto per non schierarci, a costo di avere meno possibilità di azione?".
Tradotto: la politica è mediazione, ma non compromesso. Peccato, però che si erano dichiarati duri e puri e che avevano fatto credere di poter fare da soli benissimo.