

Chiamateli costruttori e distruttori. Le dizioni e le autodefinizioni già usate in questi ultimi anni da fazioni e correnti si sprecano. Dai Rottamatori ai Formattatori, dai Ricostruttori ai Leopoldiani, fino alle tante componenti "personali" che semplicemente si identificano nel nome del leader o aspirante tale.
Si va dai fittiani (con circa 35 parlamentari) ai verdiniani (potrebbero essere 12) in Forza Italia, oltre al duo Sandro Bondi-Manuela Repetti su posizioni filo-governative. E ancora: salviniani puri ai salvinian-maroniani fino ai tosiani nella Lega (in Parlamento dovrebbero essere 6); dai filo governativi di Ncd alle componenti più critiche e più attente a mantenere un'identità di centrodestra degli alfaniani. Nei grillini la cesura è più netta: o dentro o fuori. Se l'UDC si divide tra casiniani e cesiani, il Pd vede un continuo fiorire di correnti.
Senza entrare nei meandri i renziani sposano ovviamente le riforme del premier. L'approccio più critico è insidioso arriva oggi dai bersaniani (Miguel Gotor al Senato sull'Italicum ha messo insieme 29 dissidenti nel gennaio scorso) e dai civatiani, oltre a Civati, Casson, Puppato, Mineo, Walter Tocci, Sandra Zampa, Paolo Gandolfi.
C'è poi la SinistraDem di Gianni Cuperlo.
E le partite politiche (di quelle delicate) non mancano per loro.
Ecco le battaglie da vincere per Renzi:
1) Voto di domani sul Dl Boschi alla Camera. Aula bollente, riforma indigesta a molti. Le ali critiche del Pd chiedono un segno di discontinuità rispetto al testo figlio del Patto del Nazareno. In prospettiva queste tensioni potrebbero riversarsi sulla seconda lettura al Senato dove i margini sono più stretti.
2) Voto a maggio sull'Italicum alla Camera. Se Berlusconi dichiara chiuso il Patto del Nazareno, sotto traccia i pontieri, come Paolo Romani, chiedono a Renzi di facilitare una ricucitura ripristinando il premio di coalizione al posto di quello di lista.
3) La partita delle alleanze per le Regionali.
4) Questione temi etici: si annunciano maggioranze e minoranze trasversali
5) La riforma della Rai su cui il Pd sta cercando di fare sponda con i grillini
6) Il Pd oscilla ancora tra Sel e i tentativi di convincere Alfano a schierarsi con i candidati governatori scelti da Via del Nazareno