

Il salotto politico-culturale
“La Fontana delle Idee” (cenacolo di intellettuali, giornalisti, studiosi, imprenditori, politici e società civile uniti dal motto “moderati in politica, smoderati per l’Italia”), promosso da
IntelligoNews, ha riaperto i battenti estivi martedì scorso, 23 giugno, con la presentazione dell’ultimo libro di
Angelo Polimeno, giornalista del Tg1 “Non chiamatelo euro” (Ed. Mondadori).
Di fronte alla suggestiva vista di Roma, il roof garden di via Poli 3 (la sede della redazione del web-magazine e web tv IntelligoNews), ha visto l’affluenza di un numeroso, qualificato e trasversale pubblico, dall’onorevole Fabrizio Di Stefano (Fi), da Nicola Ciracì (Gruppo Conservatori e riformisti) al sottosegretario Benedetto Della Vedova, Alessandro Corneli, nostro collaboratore e penna economica del “Sole 24ore”, al direttore del Canale-Italia di “Radio Vaticana”, Luca Collodi, all’economista Piercamillo Falasca, alla firma storica del “Secolo d’Italia”, nonché collaboratore alla Camera di Gianfranco Fini, Aldo Di Lello e Fabrizio De Feo, giornalista politico de “Il Giornale”.
Tutti accolti dal padrone di casa, Gianfranco Librandi, parlamentare di Scelta Civica e membro della commissione bilancio della Camera. Presente anche Donatella Visconti, presidente di “Sui Generis”, importante agenzia di comunicazione della capitale.
Fabio Torriero, direttore di
IntelligoNews, ha aperto l’incontro introducendo il libro.
Polimeno ha spiegato la sua tesi, le ragioni del “golpe” che hanno portato
l’euro-2 a smentire l’euro-1, così come stabilito dal Trattato di Maastricht. Nel centro del mirino, il cosiddetto patto di stabilità (ribattezzato patto di stupidità) e il cambiamento di equilibri internazionali, a livello di presenza Ue dell’Italia (da Carli, Andreotti a Prodi)
col risultato di una Germania non europeizzata, ma di un’Europa germanizzata.
Polimeno ci ha dimostrato che economia e politica marciano di pari passo e che si può essere critici nei confronti dell’Unione Europea senza essere contro l’Unione Europea. Insomma, né Enrico Letta, né Matteo Salvini, ma una terza posizione.
Dopo gli interventi è seguito un acceso e animato dibattito. Argomento forte: come uscire dall’attuale impasse economica.