

Una vita in
fila agli
sportelli. Altro che tagli alla burocrazia, autocertificazioni e documentazione elettronica. Secondo un'elaborazione condotta dall'Ufficio studi della
Cgia su dati emersi dalle varie Indagini Multiscopo realizzate annualmente dall'Istat sulle famiglie italiane, la situazione della
burocrazia italiana negli ultimi 20 anni è decisamente peggiorata. Se nel 1995 erano 33,8 le persone ogni 100 che avevano atteso più di 20 minuti agli sportelli della propria
Asl per una pratica qualsiasi, venti anni dopo la cosa è aumentata di 18 persone. Nel 2015, infatti, gli utenti in fila sono saliti a 52,2 con una crescita del 54,4%.
Lo stesso accade nei
Comuni. Nel 1995 quasi 11 persone su 100 hanno atteso oltre 20 minuti. Nel 2015 la fila si è allungata a 22,3 persone (+104,6% rispetto al 1995). A livello territoriale le situazioni più difficili si registrano nel Centro Sud. Nel 2015, a subire i tempi di attesa più lunghi sono stati i cittadini laziali sia per gli sportelli comunali che, di fatto, anche nelle Asl. Sempre l'Ufficio studi della Cgia, basandosi su dati della Banca Mondiale riferiti al 2016, ha rivelato che in Italia sono necessari 228 giorni per ottenere i permessi di costruzione di un fabbricato ad uso produttivo, contro i 188 della media Ue. In buona sostanza da noi sono necessari mediamente 40 giorni in più.
Per l'allacciamento alla rete elettrica di un capannone, invece, gli imprenditori italiani devono attendere 124 giorni per l'erogazione del servizio. Nei paesi dell'Area Euro l'attesa è “solo” di 81 giorni, 43 in meno dell'Italia. Se poi un imprenditore si rivolge a un tribunale per la risoluzione di una disputa commerciale, a Roma deve aspettare 1.120 giorni per definire la controversia (nelle capitali europee ci vogliono 632 giorni, ben 448 in meno).