
Un'intervista a tutto campo del leader Dem, oggi a Genova, che risponde alla 'Repubblica delle Idee' su Mafia Capitale... e senza peli sulla lingua.
Si parte dal "dobbiamo riconoscere i colpevoli veri, non si può sparare nel mucchio..." fino alla condanna più dura contro chi ''ha corrotto" ed ''è stato condannato" anche se del Pd.
Dice Renzi: "Deve andare subito a casa e uscire definitivamente dalla politica'', ma invita ''a non fare di tutta l'erba un fascio".
Insomma non è un giustizialista Renzi che difende il sottosegretario di Ncd, Giuseppe Castiglione, coinvolto nelle indagini sul Cara Mineo: ''Ho cinque sottosegretari con l'avviso di garanzia, tre del Pd. Siccome credo nella Costituzione e ho giurato sulla Carta, un cittadino è innocente finchè non viene provato il contrario".
Poi gli affetti, quell'accenno che non ti aspetti: "Io ho anche avuto un padre indagato qui a Genova. Non mi troverete mai dalla parte di quelli per cui un avviso di garanzia significa richiesta di dimissioni".
Ma è molto duro con i condannati: "Devono stare in carcere fino all'ultimo giorno" e devono "uscire dalla politica".
Gli serve da esempio Tangentopoli, "che pure ha fatto una grande operazione di pulizia in Italia, ma sembra aver dato l'impressione certe volte di puntare a una grande opera di moralizzazione pubblica più che all'arresto dei colpevoli".
Peccato che c'è il caso De Luca. Qui cambia toni: ''Non modificheremo la legge Severino, perchè sarebbe un atto ad personam e il tempo delle leggi ad personam è finito, non ci sarà nessun favoritismo".