

Nuova protesta, la seconda in meno di un mese, nel
Cara di Castelnuovo di Porto, vicino Roma.
I rifugiati questa mattina,
intorno alle sette, hanno occupato la via Tiberina lamentando le condizioni di vita nel Centro e il mancato pagamento della diaria.
I migranti hanno chiesto un confronto con la cooperativa Auxilium che gestisce il centro.
Dopo un'ora e mezzo è intervenuta la polizia che ha caricato i manifestanti per disperderli. Alcuni di loro sono fuggiti tra i campi rincorsi dagli agenti.
A scatenare la rabbia, già nella protesta dello scorso 16 maggio dove vi furono feriti sia tra i migranti che nelle Forze dell'ordine, il
mancato pagamento del "pocket money", il salario di 2,5 euro al giorno che veniva dato ogni primo del mese.
E' stato
abolito dal 7 aprile, quando a gestire il centro è arrivata la cooperativa Auxilium al posto della Gepsa. Doveva essere sostituito da una carta prepagata per fare la spesa, che però non è mai stata consegnata ai richiedenti asilo.
Il direttore del Cara,
Vincenzo Lutrelli, racconto l'accaduto: "Le Forze dell'ordine hanno
risolto la situazione della Tiberina, dove c'era un gruppo di ospiti. Al momento i migranti sono tornati nella struttura". Spiega Lutrelli: "Gli ospiti rifiutano di usare il negozietto interno già attivo, tranne che per sigarette e cellulari.
Vogliono invece
il buono cartaceo, che la Prefettura ha stabilito si debba continuare a erogare come previsto dal capitolato".