

Ci risiamo: ancora una volta
la scuola italiana finisce nel mirino. Questa volta, però, il motivo
non è legato (come più volte ripetuto da Renzi) alle
strutture fatiscenti, bensì alle difficoltà che i docenti mostrano nel gestire situazioni particolari, come quelle legate alla
disabilità.
Il dibattito è noto:
servirebbero più insegnanti di sostegno o maggiore formazione per tutti? Discussione a parte, il caso di
Roma appare emblematico.
Un minore disabile, che frequenta un istituto superiore romano, sarebbe stato
chiuso a chiave in aula da un professore per l’intera durata della ricreazione. È quanto ha denunciato lo scorso martedì la madre, presentando una querela ai carabinieri di Aprilia, in provincia di Latina.
Il caso è oggetto di una
lettera della deputata del Partito democratico Laura Coccia al ministro dell’istruzione Stefania Giannini.
La donna avrebbe dichiarato che quel giorno un docente ha chiuso in classe il figlio minorenne, affetto da ipercinesia, una disfunzione nei movimenti che produce eccessiva agitazione, insieme ad alcuni compagni con l’intenzione di tenerlo lì fino a quando non si fosse calmato.
Da quel momento, secondo la madre, il clima si sarebbe inasprito e il ragazzo avrebbe subito altre umiliazioni da parte di compagni e professori.