
Ambulanze speciali ad alto bio-contenimento e una piazzola riservata, lontana dal resto dell’aeroporto, dove far sostare l’aereo in attesa dei medici protetti dalle particolari tute “Classe 3”.
Sono queste le nuove disposizioni per contenere gli eventuali
casi sospetti di ebola in arrivo all'aeroporto
Leonardo Da Vinci di Roma.
Così, nel caso in cui si verificassero, anche in volo, allarmi per l'epidemia qualsiasi aereo può atterrare sia al Leonardo Da Vinci che a Malpensa (Milano), dove sono attivi 24 ore su 24 i canali sanitari predisposti per fronteggiare l’emergenza del virus. Presenti saranno la Sanità Aerea dell’USMAF del Ministero della Salute, il personale dell’ospedale Spallanzani di Roma, la Croce Rossa italiana e il personale del Pronto soccorso di Aeroporti di Roma.
"Per quanto riguarda eventuali casi sospetti, ci sono delle procedure a livello nazionale che abbiamo adottato seguendo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del Ministero della Salute" ha spiegato
Alessandro Lattanzi, responsabile della Sanità aerea dello scalo romano.
Dunque, se si ci fossero casi sospetti (ma
basta una banale febbre) soprattutto sui voli proveniente dall'Africa, dove l'epidemia è più sviluppata,
il comandante dovrà avvertire il personale sanitario a terra che, una volta atterrato l'aereo, interverrà secondo le disposizioni.

Così soltanto i medici (addestrati allo
Spallanzani di Roma) potranno entrare ed uscire dall'aereo "parcheggiato" nella piazzola riservata e, grazie alle tute anti-contaminazione, potranno prendere in carico il paziente e trasportarlo in ospedale in tutta sicurezza attraverso l'automezzo della Croce Rossa messo a disposizione e dotato di una barella chiamata
ISOARC, ad alto bio-contenimento e dotata di appositi filtri ad altissimo livello di protezione.
A tutti gli altri
passeggeri che si trovano a bordo sarà invece consegnata una scheda che servirà, in caso di necessità, a contattarli nel caso di necessità dai sanitari dell'aeroporto.