

di
Micaela Del Monte.
Si tratta di una "forzatura giuridica, frutto di miopia politica". Così, attraverso un editoriale di "Roma Sette", il Vicariato di Roma è intervenuto contro la delibera comunale recentemente approvata dalle commissioni capitoline per il riconoscimento e l'istituzione di un registro ad hoc.
"La proposta - ha scritto il direttore del settimanale
Angelo Zema nel suo editoriale -
intende tutelare e sostenere le unioni civili equiparandole alla famiglia fondata sul matrimonio per gli ambiti di competenza comunale. Il pretesto, diremmo noi, è evitare ogni forma di discriminazione". Ma
"la vera discriminazione - ha aggiunto l'organo del
Vicariato -
consisterebbe nel trattare in modo uguale situazioni differenti, come sono le unioni civili e il matrimonio: nel secondo, infatti, due soggetti assumono precisi diritti e doveri di fronte alla legge, con rilevanza negoziale pubblica. Non si può barare con le parole".
Secondo il
Vicariato l'idea contenuta nella delibera capitolina sul
registro delle Unioni civili è
"priva di sostanza, se si considera non solo l'inutilità giuridica di tale strumento ma anche il flop dei registri delle unioni civili in sei Municipi romani (meno di 50 coppie iscritte in 8 anni). Insomma, la delibera è una forzatura giuridica, frutto di miopia politica. Di una politica che non sa guardare lontano, che vola basso e resta al palo dibattendosi tra le emergenze irrisolte della città".
Non sono mancate la reazioni. A replicare alle parole del
Vicariato ci ha infatti pensato
Francesco D'Ausilio, capogruppo del
Pd in Campidoglio:
"Il registro delle Unioni civili intende tutelare diritti oggi negati senza ledere diritti altrui. Non si tratta di contrapporre modelli di famiglia ma di riconoscere realtà di tante forme di convivenze attuali. Il registro intende rimuovere le discriminazioni sul piano civile e promuovere il comune rispetto, così come avviene in tutte le capitali europee".
E a "difendere" l'amministrazione di
Marino c'è stata anche la consigliera comunale
Sel,
Imma Battaglia.
"A Roma - ha sottolineato-
è in atto una rivoluzione culturale. L'Italia deve andare avanti nella strada dell'equiparazione e del riconoscimento dei diritti di tutte le coppie. C
on l'istituzione del Registro delle Unioni Civili l'amministrazione Marino darà una risposta ai tanti legami affettivi che si formano al di fuori del matrimonio".