

L'accusa per loro è pesantissima ed è quella di aver utilizzato le casse dell'Atac come un bancomat personale.
Tre ex dirigenti dell'Atac ed un manager sono stati rinviati a giudizio dal giudice Fabio Mostarda su richiesta dei pubblici ministeri.
Il processo per loro inizierà il 10 maggio prossimo davanti all'VIII sezione del tribunale di Roma.
Secondo i pm Alberto Pioletti e Laura Condemi tra il 2007 e il 2010 gli imputati si sarebbero appropriati di oltre un milione di euro stipulando dei contratti di consulenza fittizi con una società, poi rivelatasi di proprietà di uno degli amministratori a processo, con un ottanta per cento di capitale intestato a fiduciarie offshore.
Il denaro sarebbe poi stato trasferito, almeno in parte, su conti correnti esteri.
L'accusa per tutti è di peculato.
Secondo quanto hanno sostenuto i pubblici ministeri oltre alla sottoscrizione di contratti di affidamento di consulenze fantasma gli indagati avrebbero anche emesso ordini di acquisto per attività di mera facciata con la società suddetta.
Una nuova grana dunque sull'Atac ad una settimana esatta dalla sentenza dell’inchiesta Parentopoli, lo scandalo di decine di assunzioni irregolari. Tra i condannati altri due ex amministratori delegati.