

Sono passati
cinquant'anni dalle riprese di "Il Vangelo secondo Matteo", il film di Pasolini ambientato in una Matera chiamata a rappresentare la Palestina.
Sulle pagine de
L'Osservatore Romano, organo ufficioso della Santa Sede, il film viene oggi lodato e definito come
"il migliore mai girato sulla vita di Gesù".
Un commento sorprendente, visto che l'opera venne
all'epoca fortemente criticata perché considerata "antidogmatica" ed "eccessiva".
Lo stesso quotidiano della Santa Sede scrisse: "Fedele al racconto, ma non all'ispirazione del Vangelo".
Pasolini volle
dedicare il film a San Giovanni XXIII, a un anno dalla sua morte.
Intanto a
Matera, proprio per il cinquantenario della fine delle riprese, è stata allestita la mostra dal titolo
"Pasolini a Matera. Il Vangelo secondo Matteo cinquant’anni dopo. Nuove tecniche di immagine: arte, cinema, fotografia".
Obiettivo della mostra è mettere a fuoco, in maniera particolarmente approfondita e grazie a una narrazione originale, la genesi del capolavoro pasoliniano e il rapporto del regista con la città di Matera, che nell’estate del 1964 divenne Gerusalemme.
L'iniziativa, che ha ricevuto menzione dalla Presidenza della Repubblica e il patrocinio dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, sponsorizza la
candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura 2019.