

Il vizio che non muore. Così pare che fosse per un fotografo romano, che adescava prima le donne su internet per poi procedere alla violenza.
La scusa sarebbe sempre la stessa: trovargli lavoro, questa volta come hostess o accompagnatrici, e poi "chiedere il conto". Pare, se venissero confermate le accuse, che l'uomo incontrasse le sue vittime proprio in camere di lusso degli hotel a Roma e Milano. Era calcolato tutto: avrebbe eluso i controlli delle reception arrivando direttamente in camera dove, chiacchierate a parte, le drogava e procedeva alla violenza oltre che al furto di quanto avevano con sé. Non è però la prima volta che l'uomo viene sottoposto indagini. Mentre questa volta è scattata la custodia cautelare in carcere per violenza sessuale, più rapina aggravata, lesioni aggravate, furto e utilizzo indebito di carte di pagamento, il 63enne ex fotografo è stato oggetto già a novembre del 2013 di un indagine condotta attraverso una donna Carabiniere che lo aveva incontrato per incastrarlo. Ormai sarebbero 27 i casi accertati a capo del finto regista o procacciatore di lavoro, come si sarebbe spacciato prima e dopo.
Ma alla fine le vittime, che sono numerose e spesso straniere anche se ci sono anche donne del nord, sono state accertate e ora contribuiranno alle indagini che per ora hanno portato a un risultato importante: è stato richiesta, ottenuta e notificata all'uomo l'ordinanza restrittiva del Tribunale di Roma.