
Rosella Sensi risponde a James Pallotta.
Il presidente attuale della Roma aveva parlato ieri a
Sky, raccontando le idee sul nuovo stadio e sul futuro della società e, tra l'altro, dando la "notizia" su come andarono realmente le cose nel mancato affare tra
George Soros e la
famiglia Sensi.
Vecchie storie che tornano alla luce dopo anni, ma sembra che per i Sensi di polvere ce ne sia ancora troppa.
"La società è stata venduta ad un costo ridicolo, la mia famiglia ha dato molto più di quello che doveva ed ora non posso sentirmi raccontare ancora la favola di un rifiuto a Soros. Purtroppo, se Pallotta parla di Soros in questo modo, temo si a stato male informato da parte di qualcuno".
Queste le parole dell'ex presidente giallorosso che nega in tutti i modi i contatti con il magnate statunitense.

Stando a quanto raccontava ieri
Pallotta l'affare tra le due parti venne meno il giorno prima della firma del passaggio di proprietà perché alcuni avvocati provarono a cambiare le carte in tavola all'ultimo momento. Soros non prese bene la cosa e fece saltare tutto.
Così non è secondo
Rosella Sensi. Lei
Soros non l'ha mai visto, e lo stesso vale per
Pallotta.
Ma sembra strano pensare che ai giorni d'oggi questo genere di affari vengano discussi direttamente dalle parti in prima persona e senza intermediari. Dunque il fatto che la Sensi non abbia mai visto Soros ci può stare, ma ciò non significa che i rapporti tra le parti non ci siano stati, né tantomeno che la famiglia allora titolare dell'
AsRoma abbia fatto saltare tutto...