

Papa Francesco tuona
contro le elites della Chiesa. Lo fa nel corso della messa celebrate a Santa Marta. "Si tratta di quello che chiamiamo e che vediamo: 'le élites ecclesiali'. Quando nel popolo di Dio si creano
questi gruppetti, pensano di essere buoni cristiani, anche - forse - hanno buona volontà, ma sono gruppetti che
hanno privatizzato la salvezza", ammonisce Bergoglio nell'omelia di cui riferisce Radio Vaticana.

Commentando la Lettera agli Ebrei, il Pontefice punta il dito contro le "
forme sbagliate di vita cristiana. Ci sono dei criteri - osserva -
per non seguire i modelli sbagliati. E uno di questi modelli sbagliatiè privatizzare la salvezza. Certo,
Gesù ci ha salvati tutti, ma non genericamente. Tutti, ma ognuno, con nome e cognome. E questa è la salvezza personale. Davvero io sono salvato, il Signore mi ha guardato, ha dato la sua vita per me, ha aperto questa porta, questa via nuova per me, e ognuno di noi può dire 'Per me'."
Il Papa mette in guardia sul "pericolo di dimenticare che
Lui ci ha salvato singolarmente, ma in un popolo. In un popolo. Sempre il Signore salva nel popolo. Dal momento che chiama Abramo, gli promette di fare un popolo. E
il Signore ci salva in un popolo. Per questo l'autore di questa Lettera ci dice: 'Prestiamo attenzione gli uni agli altri'.
Non c'è una salvezza soltanto per me".