

È sempre più complicata le strada per salvare il piccolo
Charlie dall'eutanasia. Ormai la situazione è talmente complicata che sembra
non ci sia altra via che far morire a Londra Charlie e ai genitori è stato
spiegato che non può andare a Roma.
È a confermare questo tremendo scenario è stata
Mariella
Enoc la presidente dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù che in queste ore ha
contattato la direzione del Great Ormond Street Hospital di Londra per offrire
la disponibilità ad ospitare e assistere il piccolo Charlie, che si è vista
sbattere le porte in faccia: “Se noi fossimo disposti a eseguire la sentenza
della Corte Suprema l’ospedale inglese potrebbe accettare il trasferimento di
Charlie a Roma. Ma l’ospedale Bambino Gesù non può considerare questa
opportunità’’. In queste ore infatti sono continuati i contatti fra la
direzione dell’ospedale romano e le autorità inglesi, così come con la famiglia
del bambino.
Intanto il mondo dei social continua la sua protesta nei
confronti della sentenza e ci si domanda se, oltre che al verdetto discutibile,
non ci siano stati anche degli errori da parte dei genitori che avrebbero
potuto sollevare il web per chiedere l’intervento di Trum e il papa prima di appellarsi alla corte
europea dei diritti dell’uomo.