

di
Micaela Del Monte.
Si è giocata ieri sera Lazio-Fiorentina, la partita, che oltre a concludere insieme a Juventus-Milan la settima giornata di campionato, ha visto protagonista la commemorazione di Silvio Piola, il giocatore più prolifico della Serie A ed ex giocatore della Lazio.
Ma alla fine i riflettori non sono stati puntati né su
Piola, né sul risultato della partita (0-0), ma su ciò che è accaduto sugli spalti.
Infatti un
supporter biancoazzurro è rimasto ferito nel lancio di un
petardo. L'episodio è avvenuto attorno al 26' della ripresa: il tifoso stava lanciando il
mortaretto che gli è però scoppiato in mano, causandogli la perdita di tre dita e alcune escoriazioni al volto. L'uomo, subito soccorso dal personale medico, è stato poi trasportato in ospedale.
Ciò che è accaduto ha generato reazioni contrastanti, se da una parte i tifosi della
Lazio si sono stretti con solidarietà intorno al ragazzo ferito, dall'altra parte i sostenitori delle altre squadre hanno ironizzato sulla faccenda.
"Ha perso più dita il tifoso di quanti punti abbia fatto la Lazio", "Perdere tre dita per commemorare Piola? Roba da laziali".
E c'è anche chi ha pensato fosse tutta colpa del Karma e che infondo quello che è successo era il minimo che potesse accadere:
"È solo la dimostrazione della stupidità dei laziali, solo a uno di loro poteva succedere".
Questi sono i commenti sul
web. Ma il dilettarsi delle disgrazie altrui, che oggi è una moda alquanto brutale, è ignobile anche tra tifoserie opposte e perennemente accanite le une con le altre. È incredibile come una tragedia, fortunatamente sventata, possa generare così tanta
cattiveria e
stupidità. Perché la necessità di farsi una risata va sempre oltre il buon senso e l'intelligenza.
C'è anche da dire che è assurdo che un ragazzo debba perdere quasi una mano per sostenere in un certo modo la propria squadra; perché quello che è accaduto al tifoso laziale è stato veramente solo il minimo che potesse accadere, e di dimostrazioni in passato ce ne sono state tante.
Sembra poi una presa in giro continuare a parlare di divieti e restrizioni allo stadio quando entrare con petardi, fumogeni e materiale pirotecnico di ogni genere è facilissimo per chiunque nonostante i vari "controlli" attuati all'ingresso.
La coerenza a quanto pare non esiste né dentro, né fuori dal campo, e questa sarebbe la prima cosa da imparare prima di predicare la sicurezza negli stadi.
Perché sarebbe potuto accadere a chiunque in qualunque partita, ma non dovrebbe accadere affatto.