
Grosse novità si profilano all’orizzonte
per tutti gli utenti dell’App di messaggistica istantanea più di diffusa al
mondo, WhatsApp.
A quanto sembra dalle prime
indiscrezioni, a breve sarà possibile cancellare i messaggi che si sono inviati
– e di cui per insondabili e soggettivamente insindacabili motivi ci si è
pentiti – entro 5 minuti dal momento dell’invio, a patto che il contenuto del
messaggio non sia ancora stato letto dal destinatario. La clamorosa novità,
secondo i ben informati, dovrebbe essere già disponibile con la versione
2.17.30 dell’App, scaricabile già da alcuni giorni per gli utenti iOS, anche se
non è ancora stata attivata, come precisa WABeta Info, probabilmente nell’intento
di approfondire alcuni test e di apportare ulteriori migliorie. Per quanto
riguarda invece l’universo Android, pare che l’elaborazione di questa ulteriore
funzione sia ancora allo stato embrionale e i tempi di attesa per poterne
fruire siano ancora più lunghi.

La nuova funzione, denominata "Recall" permetterebbe, quindi, il “ripensamento”
per tutti i tipi di contenuto, dal semplice messaggio, all’invio di un video o
di una immagine, sino ai commenti agli status di Whatsapp che da circa un mese
a questa parte permettono una ulteriore e “indiretta” interazione con i
contatti presenti nella nostra rubrica grazie alla possibilità di visionare
immagini condivise dall’utente nel comparto “Status”, da un lato, e dalla
possibilità di commentare da parte di chi visualizza dall’altro.
Insomma un gran toccasana per
tutti gli impulsivi che inviano un messaggio e poi se ne pentono, per gli
indecisi che dicono una cosa ma poi cambiano idea e anche per gli sbadati che
confondo una chat con un un’altra o lasciano erroneamente l’applicazione aperta
inviando contenuti “random” a destinatari qualsiasi. Al di là dei tempi d’attesa,
più o meno lunghi, per poter beneficiare di questo nuovo “ritrovato”
tecnologico viene certamente da chiedersi come cambierà il mondo delle
relazioni interpersonali attraverso questa nuova funzione. Per entrambe le
domande, non ci resta che attendere.