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Legge elettorale, Abrignani (Fi): “Se c’è un modo per far saltare il governo, ben venga l’accordo con Renzi”
18 dicembre 2013 ore 15:53,
Lucia Bigozzi
“Se c’è un modo per far saltare il governo, ben venga l’accordo Renzi-Forza Italia”. Ignazio Abrignani, berlusconiano della prima ora, risponde così al monito del “cugino” Formigoni dalle colonne web di Intelligonews. E sul “diavolo” Berlusconi dice…
Onorevole Abrignani, incontro Nardella-Brunetta alla Caffetteria, il bar per antonomasia della politica, cioè abboccamento pubblico. Renzi tratta pure col “diavolo”-Berlusconi?
«
Diavolo solo perché il patron del Milan è un diavolo rosso-nero (ride…). Al di là delle battute, sappiamo bene e Renzi lo ha detto chiaramente che intende fare un primo sondaggio con tutti i partiti presenti in parlamento. E siccome, se non ricordo male, Fi è il secondo o terzo partito, Renzi parla anche con noi».
A voi va bene un Mattarellum maggioritario? Il suo collega Sisto ha detto che se Renzi è pronto, Fi è pronta su questo schema.
«
A noi va bene una legge elettorale maggioritaria che dia chiaro il senso della governabilità. Personalmente, preferisco il modello spagnolo. Detto questo, il Mattarellum è una base su cui lavorare: va modificato in alcune parti, scorporo e premio di maggioranza, ma siamo disponibili a discuterne».
Prove tecniche Renzi-Grillo-Berlusconi per votare a maggio come, sottotraccia, sperano i renziani?
«
Due questioni. La prima: c’è bisogno di una legge elettorale che superi il vulnus che si è creato. Oggi non c’è una legge elettorale dopo la sentenza della Consulta. Anche Napolitano se per una qualche ragione decidesse di sciogliere le Camere, si sentirebbe rispondere che senza legge elettorale non si può fare. La seconda: se il governo è quello visto all’opera con la legge di stabilità, io voterei anche a febbraio perché è un governo che non serve al paese
».
Avete già cominciato a parlarne nel partito, a fare riunioni, magari con Verdini “il grande architetto” di leggi elettorali?
«
Assolutamente sì. Ritengo che anche alla Camera costituiremo come Fi un tavolo di lavoro sulla legge elettorale. Noi ci siamo messi al lavoro subito dopo la sentenza della Consulta».
Non sarà certo contento Alfano (Ncd) che sarebbe penalizzato da una legge elettorale come questa. State bypassando o sorpassando i cugini?
«
Noi stiamo pensando a una legge che serve al paese. Col modello spagnolo, sui ogni collegio verrebbero eletti 4 o 5 deputati e Alfano, magari in Sicilia, potrebbe avere i suoi parlamentari. La legge elettorale non è contro qualcuno ma per il paese».
Formigoni a
Intelligonews
dice che se Renzi fa l’accordo con Fi salta il governo. Cosa risponde?
«
A parte i toni ultimativi di Berlusconi, se c’è un modo per far saltare il governo, ben venga l’accordo tra Renzi e Forza Italia»
.
State pensando all’impeachment per Napolitano in asse coi grillini?
«
Noi non siamo in asse coi grillini e la questione non è all’ordine del giorno. Pochi giorni fa prima si è chiesto a Berlusconi di partecipare al tavolo delle riforme, poi lo si è attaccato. Se vediamo che da garante delle istituzioni diventa di parte e attacca il leader dell’opposizione, noi faremo le nostre riflessioni».
Il Mattinale scrive: “sostegno alla protesta dei forconi perché sono la nostra gente”. Come intendete manifestarlo in concreto.
«
Fermo restando la condanna di qualsiasi tipo di violenza, questa gente dice cose reali, concrete, che dobbiamo ascoltare. In questa fase, sarà la nostra attività: ascoltare e provare a dare risposte nei limiti del nostro ruolo di opposizione. Diciamo una cosa molto semplice: dobbiamo andare in Europa a scioglierci dai questi vincoli che avrebbero distrutto qualsiasi economia. Il che non significa uscire dall’euro ma chiedere che venga tolto il cappio che stringe la nostra economia».
La prova della piazza ha già diviso il movimento: Calvani contro Ferro e Cavegato. Secondo lei perchè e come valuta la manifestazione di oggi a Roma?
«S
e l’iniziativa è pacifica e la gente manifesterà richieste legittime, la trovo positiva. Quanto alle divisioni, prima c’erano in sindacati e i soggetti istituzionali come punto di riferimento e aggregazione. Oggi rispetto alla spontaneità, ognuno agisce con la sua testa e magari si possono verificare protagonismi e sensibilità diverse; ma lo trovo fisiologico»
.
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autore /
Lucia Bigozzi
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