
E' il prodotto cinematograficamente più interessante: la
cioccolata. Dal celebre film del 2000 con Juliette Binoche e Johnny Depp a
Lezioni di cioccolata (1 e 2) con Luca Argentero. Questa volta però si parlerà di
razzismo e della lotta per sopravvivere
di chi è diverso. Il film in questione è Mister Chocolat di Roschdy Zem che questa sera apre a
Roma la sesta edizione del Festival Rendez-Vous dedicato al cinema francese. Sullo
schermo Omar Sy, nei panni di Rafael Padilla, primo artista nero della scena
francese, la cui vita si accompagna a quella del clown Footit (James Thierrée),
amico e partner sulla scena circense. Da schiavo a star, e poi ancora povero e discrimanto: Chocolat
tocca si scontra duramente con il razzismo della società di inizio 900.

Il regista e attore Roschdy Zem ha raccontato
che l’attrazione per questo personaggio particolare nasce dall’incontro tra cinema e storia, visto che lo storico francese Gerard Noiriel aveva
realizzato un libro sulla vita del clown Raphael Padilla, una sorta di
raccolta- collage di articoli, immagini e testimonianze dell’epoca.
La vera e
propria difficoltà, nel realizzare questo adattamento, è stato affrontare il
mondo del circo, ricrearlo ed evocarlo sulla scena. Il personaggio di Chocolat, prima clown, poi
attore è un personaggio a tutto tondo, complesso e ricco di sfumature. Tanti elementi,
ovviamente, appartengono puramente al piano della “finzione”, visto che
esistevano pochissimi materiali di partenza “completi” sulla vita di Chocolat,
e che per tale motivo regista e sceneggiatore (Cyril Gely) si sono visti
costretti ad inventare dei passaggi all’interno del film, piegandoli alle
esigenze narrative.
“V
edo moltissimi film, talmente tanti che non riesco ad
identificare un’ispirazione unica - spiega il regista - Per me un elemento importante di
questo film era il rapporto tra il clown Footit e Chocolat, la loro è
una storia d’amore, dove c’è un dominatore e un dominato e dove il
dominato ha un desiderio di emancipazione. In questo senso il loro
rapporto è un’allegoria della Francia dell’epoca: Footit e Chocolat
avevano bisogno l’uno dell’altro".