
Il Papa ha paura dell'effetto Colonia. richiama tutti al buon senso. "Non si affievolisca il tradizionale senso di ospitalità del
popolo italiano". Lo ha detto il Papa ai diplomatici in udienza presso la Santa sede. Aggiungendo: "Desidero, dunque, ribadire il mio convincimento che l'Europa, aiutata dal suo grande patrimonio culturale e religioso, abbia gli strumenti per difendere -ha ribadito Francesco- la centralità della persona umana e per trovare il giusto equilibrio fra il duplice dovere morale di tutelare i diritti dei propri cittadini e quello di garantire l'assistenza e l'accoglienza dei migranti". Poi ringrazia l'Italia, in prima linea per salvare vite umane. Infatti ha rivolto una particolare riconoscenza all'Italia, il cui impegno "ha salvato molte vite" nel Mediterraneo e che tuttora si fa carico sul suo

territorio di un ingente numero di rifugiati, e auspica che "il tradizionale senso di ospitalità e solidarietà che contraddistingue il popolo italiano non venga affievolito dalle inevitabili difficoltà del momento, ma, alla luce della sua tradizione plurimillenaria, sia capace di accogliere ed integrare il contributo sociale, economico e culturale che i migranti possono offrire".
Certo, non nega che i "timori per la sicurezza" siano rilevanti, e che sono certo dovuti all'ondata migratoria, "esasperati" questo sì, oltremodo dalla dilagante
minaccia del terrorismo internazionale. Ma attenti europei, sembra dire, a non minare le basi di quello ''spirito umanistico'' che l'Europa da
sempre ama e difende. Dunque la battaglia è quella di non perdere i
valori e i principi di umanità, di rispetto per la dignità di ogni
persona, di sussidiarietà e di solidarietà reciproca, quantunque essi
possano costituire, in alcuni momenti della storia, un fardello
difficile da portare".