
Papa Francesco desidera che
"la Chiesa possa essere luogo di incontro per tutti, che la comunità
cristiana rimanga attiva, vivace e presente e quindi fare tutto il
possibile per sostenere la comunità cristiana in un contesto assai
complicato". Sono le aspettative che il Pontefice ha sulla situazione
in Terra Santa. Le ha esplicitate lui stesso ricevendo, stamani, in
V
aticano padre Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico del
Patriarcato di Gerusalemme dei Latini.
Pizzaballa, già Custode di Terra Santa, a Radio Vaticana ha raccontato
quali siano le maggiori difficoltà per i cristiani e, in particolare,
per la comunità cattolica di
Terra Santa. "Le difficoltà sono di
diverso genere: interne ed esterne. Dal punto di vista interno,
diciamo, l'unità. E' importante preservare l'unità, la comunione,
l'armonia, non soltanto all'interno della Chiesa cattolica - perché
questo già c'è - ma anche all'interno del mondo cristiano, quindi
anche con le altre Chiese non cattoliche. Questo è fondamentale.
Essendo il numero dei cristiani limitato - siamo pochi - è importante
che i cristiani, tutti i cristiani, abbiano un'unica voce. Smetterla,
quindi, con le gelosie tra le Chiese, insomma".
"Dal punto di vista esterno, che la comunità cristiana unita si
presenti come un interlocutore autorevole, non per i suoi numeri -
perché non sono tanti - ma per la qualità della sua presenza.
Sostenere i cristiani, soprattutto in Giordania, in Terra Santa,
favorendo tutte le iniziative che aiutino la comunità cristiana a
progredire nell'ambito formativo, nell'ambito anche del lavoro, perché
poi bisogna sempre essere concreti", ha osservato Pizzaballa.