
Troppo sangue, troppe bande, troppo orrore spacciato per verità unica e ormai inevitabile. Se non c'è più la morale a dirlo, almeno interviene la scienza. La ripetitiva esposizione a
immagini brutali o crudeli, in tv, su Internet e nei videogame, può
generare un disturbo mentale che rappresenta una variante moderna del
disturbo post-traumatico da stress. Il monito arriva dallo psichiatra
Michele Cucchi, direttore sanitario del Centro medico Santagostino di
Milano, che parla di 'sindrome da Gomorra' ed è riportato dall'Andnkronos. Da Gomorra ad House of Cards, dal Trono di Spade fino alle notizie di cronaca nei tg, la violenza ormai è una presenza fissa in televisione che crea un disturbo."Può provocare, soprattutto nei giovani,
microtraumatismi con effetti che ricordano quelli di chi ha vissuto
una guerra.
"La condivisione delle immagini più crude, le serie tv e i talk show
che trasformano in usanza il ricorso alla prevaricazione e
all'aggressività nella dinamica interpersonale, può provocare la
cosiddetta sindrome da Gomorra che influenza il nostro cervello
emotivo", spiega Cucchi.
La conferma arriva da uno studio del Drexel
University College of Medicine di Philadelphia, che analizza nello
specifico il comportamento dell'amigdala, centrale operativa emotiva
del nostro cervello, durante l'esposizione ripetuta a immagini
digitali di violenza. "Osservare troppo spesso situazioni relazionali
di aggressività interpersonale favorisce, soprattutto negli
adolescenti, episodi e modalità aggressive in un follow up di tre
anni".
Questo disturbo sembra una variante del disturbo da stress
post-traumatico, con il quale condivide l'eccessiva stimolazione
dell'amigdala e una riduzione della normale funzione inibitoria e
regolatoria della corteccia orbitofrontale cingolata. I microtraumi
digitali sembrano avere dunque un effetto simile a quello dei
macrotraumi causati dalla guerra. Altri elementi comprendono lo
sviluppo di idee fisse di bullismo o di pubblico disonore, e la
perdita di controllo degli impulsi.