

Ancora guai con la giustizia per il più famoso disturbatore della tv.
Gabriele Paolini dovrà rispondere alle accuse di violenza sessuale aggravata e interruzione di pubblico servizio da parte della Procura di Roma.
I fatti risalgono al 16 ottobre 2011 quando, secondo l'accusa,
Paolini costrinse una giornalista del Tg1, impegnata in una diretta televisiva da piazza San Giovanni, e quindi impossibilitata a sottrarsi alle molestie, a "subire atti sessuali”, consistiti nel ripetuto palpeggiamento del fondoschiena. Giornalista stessa che poi sporse la denuncia.
Paolini, inoltre, durante il collegamento avrebbe pure inveito nei confronti del direttore della Rai e gesticolato,
facendo il segno delle corna, così da costringere la redazione a interrompere il collegamento.
Il gup Anna Maria Gavoni, che deve pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio, ha aggiornato l'udienza preliminare al 10 novembre per poter esaminare il
filmato "incriminato". Paolini è reduce da una detenzione di 20 mesi agli arresti domiciliari con l’obbligo del braccialetto elettronico, misure cautelari revocate recentemente dal giudice che ha
imposto l’obbligo di firma due volte alla settimana..