
Ennio Morricone ha probabilmente stracciato tutti. In questa edizione del
Golden Globe il musicista romano ha spopolato con le sue colonne sonore aggiudicandosi il premio per la sua collaborazione con
Quentin Tarantino in
The Hateful Eight (l'ottavo film del regista statunitense con cui aveva spalleggiato anche in Django). Non è stata però la prima volta per Morricone, e a dirla tutta neanche per un italiano.
Il compositore infatti si aggiudicò la sua prima statuetta nel
1987 grazie alla colonna sonora di "
The Mission" per replicare poi nel
2000 grazie alle musiche de "
La leggenda del pianista sull'oceano" di Giuseppe Tornatore e concludere con la vittoria del
2016. Prima di lui però ci sono stati altri nostri connazionali che hanno portato a casa il premio che viene assegnato al miglior compositore o compositori di un film dalla HFPA (Hollywood Foreign Press Association).
Nel
1973 fu
Nino Rota ad aggiudicarsi l'ambito premio grazie alla splendida colonna sonora de "
Il Padrino" diventata poi un assoluto cult così come il film che ha "vestito". Altro successo, reiterato tra l'altro, è stato quello di
Giorgio Moroder, di recente tornato sotto i riflettori con l'uscita dell' album "Déjà vu", che nel
1979 vinse con
"Fuga di mezzanotte" e nel
1984 sbaragliò la concorrenza grazie alla colonna sonora di "
Flashdance". Quell'anno venne candidato anche per "
Scarface", dunque il successo era pressoché assicurato. Altro assoluto successo fu quello di
Dario Marianelli, vincitore del Golden Globe nel
2008 con l'"
Espiazione".
Insomma, la tradizione dei musicisti italiani ad uno dei premi più ambiti dalle star americane è davvero lunga e ricca di soddisfazione. Segno che nel mondo non veniamo presi in considerazioni solo per il nostro cibo o per i luoghi comuni che ci rappresentano. La nostra bandiera viene ancora portata alta da personaggi di grande spessore che nutrono oltre Oceano un enorme stima e tra Golden Globe e premi Oscar questa stima ci viene continuamente dimostrata.