

La foto postata su Facebook è già diventata virale ed ha scatenato la bufera politica.
Ritrae pazienti del “Santa Maria della Pietà”, il presidio sanitario di Nola nel Napoletano, che vengono curati a terra. Niente letti o barelle, uomini e donne sono adagiati su coperte e lenzuola stese sul pavimento mentre medici e infermieri lavorano inginocchiati. Il governatore Vincenzo De Luca ha disposto l’apertura immediata di un'indagine interna “per una puntuale verifica dei fatti e per accertare tutte le responsabilità” ma la polemica politica è già partita. "Quelle dei pazienti stesi per terra nell’ospedale di Nola sono immagini indegne per un Pase civile, che mortificano la
nostra regione, gli ammalati e tantissimi medici.
Da Consigliere
regionale, anche se d'opposizione, sento il dovere morale di chiedere
scusa ai cittadini per quanto accaduto” - spiega il Presidente del
gruppo di Forza Italia del Consiglio regionale della Campania, Armando
Cesaro
Duri attacchi anche dal M5S. "Esprimiamo vicinanza e solidarietà ai medici e agli operatori del pronto
soccorso dell'ospedale di Nola, che hanno fatto straordinariamente e
generosamente il loro lavoro, adoperandosi per assistere i pazienti pur
in condizioni di disagio assoluto.
Cosa avrebbero dovuto fare?
Negare l'assistenza perché mancavano letti e barelle?" scrive sul suo profilo facebook il
capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Campania
Valeria Ciarambino che aggiunge: “Stasera De Luca, invece di assumersi
le sue responsabilità e di ringraziare pubblicamente medici e infermieri annuncia di voler licenziare tra gli altri i
responsabili del pronto soccorso e della medicina d'urgenza”. Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della IV Commissione Speciale della Regione Campania Pasquale Sommese:
"Il nosocomio di Nola è un ospedale di frontiera, posto tra 3 province con un'utenza di oltre 500 mila abitanti. Numeri così rilevanti ne fanno una delle strutture più importanti della Campania. Eppure continua a reggersi esclusivamente sulla professionalità, l’abnegazione e la straordinaria collaborazione professionale e umana esistente all’interno tra medici e paramedici. Ora non c’è più tempo da perdere. Bisogna intervenire, e subito, in modo strutturale e definitivo”.