

Venerdì 28 luglio sarà la giornata mondiale contro l’epatite
e chi vorrà potrà sottoporsi a test gratuiti di controllo. Ad esempio in Svizzera, sono 80mila persone convivono con
l’epatite C o B, ma la metà di loro non sa di averla contratta; in Ticino, si
stimano 5mila casi di epatiti C croniche, in parte non noti e con tasso
superiore alla media nazionale.
Va ricordato che l’epatite C e B può essere curata o
guarita, ma la metà di chi ha contratto il virus non lo ignora. Un grave errore
perché se non diagnosticata e non curata, la malattia può avere gravi
conseguenze come la cirrosi epatica o il cancro del fegato, che potrebbero
richiedere un trapianto. Molte persone, inoltre, soffrono di stanchezza,
difficoltà di concentrazione o manifestano altri sintomi con pesanti
ripercussioni sulla qualità della vita.
Contrarre l’epatite è facile: trasfusioni di sangue avvenute
prima del 1990, uso di siringhe per iniettare droga, tatuaggi o piercing
effettuati in condizioni igieniche precarie o ancora rapporti sessuali non
protetti. E i numeri della malattia sono impressionanti: nel mondo,
400 milioni di persone convivono con l’epatite virale e 1,4 milioni i decessi
ogni anno, di cui 1 milione quelli causati dall’Hiv. Tra le possibili
conseguenze vi è pure lo sviluppo di diabete e malattie cardiovascolari;
l’infezione è sovente asintomatica e non viene quindi diagnosticata per molto
tempo.