

Sono otto le persone che risultano ancora disperse dopo il
crollo di una palazzina a Torre Annunziata, vicino Napoli. L’edificio di 4
piani risalente agli anni ’50, situato lungo la Rampa Nunziante in zona
Litoranea, è venuto giù intorno alle 6 e 30 di stamattina. L’implosione ha
generato paura in tutto il quartiere causando anche l’interruzione della linea
Vesuviana che passa vicino alla palazzina.
Sul posto sono intervenuti Carabinieri, Polizia, Vigili del
fuoco, Capitaneria di porto e diverse ambulanze. Tutti impegnati nelle ricerche
rese ancora più complicate dal caldo.
Tra i dispersi ci sono di certo la famiglia Guida, con il
papà Pasquale, la moglie Anna Duccio, i figli Salvatore di 8 anni e Francesca
di 11, che abitavano al terzo piano, così come Pina Aprea, 65enne sarta che
viveva da sola e che potrebbe essere uscita prima di casa. Al quarto piano, in
un appartamento con un terrazzo, abitava l'architetto Giacomo Cuccurullo, un
tecnico del comune della cui presenza in casa nessuno ha certezza, ma che non
ha dato più notizie; con lui la moglie Adelaide e il figlio Marco, 25enne.
Forse a cedere sono stati il terzo e il quarto piano dove
risiedevano tre famiglie. I parenti stanno indicando a vigili e volontari
l'ubicazione delle camere da letto. Una madre coi due figli, invece, sarebbe
riuscita a mettersi in salvo da sola.
Le cause sono ancora da chiarire ma potrebbero essere legate
ai lavori di ristrutturazione ai due piani più bassi, che erano vuoti. Alcuni
inquilini dei piani superiori sembra che avessero segnalato lesioni nei loro
appartamenti. Si scava a mano, una
trentina di Vigili del fuoco in turno, portando via le pietre con secchi di
plastica. Due benne hanno squarciato il muro che divide i condomini, per
facilitare l'accesso ai soccorritori. Due squadre specializzate sono in arrivo
da Lazio e Toscana.
La Procura ha aperto un fascicolo per crollo colposo e il
procuratore aggiunto di Torre Annunziata, Pierpaolo Filippelli, ha condotto un
primo sopralluogo. Il sindaco, Enzo Ascione, ha ammesso che "la palazzina
era messa male" e si è rammaricato che il tecnico del comune che vi
abitava non si sia accorto di nulla perché "qualche segnale avrebbe dovuto
esserci.