

Il rischio era abbastanza intuitivo, ma ora arriva anche l'avvertimento dell'
Europol: gli Europei di calcio fanno molta gola all'
Isis, che potrebbe compiere stragi con un impatto mediatico altissimo. Lo ha detto il capo di Europol
Rob Wainwright a
Die Welt: la competizione continentale che inizierà il prossimo 10 giugno in Francia è “un obiettivo attraente” per l'Isis. “Guardo con molta preoccupazione ai prossimi Europei di calcio.
Sono un obiettivo attraente per i terroristi”, ha sottolineato Wainwright, che ha proseguito: “Attaccare caffè, ristoranti o una sala concerto è drammaticamente semplice. È chiaro che è impossibile monitorare tutti i potenziali terroristi, ma l'Europa non ha una capacità sufficiente. Dobbiamo rafforzare lo scambio di intelligence, e avere unità di terrorismo con maggiori forze e migliori equipaggiamenti”. Il fatto che in
Iraq e Siria lo Stato islamico arranchi non deve far credere che gli attentati siano meno probabili. Al contrario: più perde militarmente, più l'Isis si concentra su azioni spettacolari e sanguinarie. Si tratta di un passo indietro per un movimento che, a differenza di Al Qaeda, da cui nasce, non voleva essere solo una rete terroristica ma un vero e proprio Stato, un Califfato in grado di conquistare territori e governarli secondo la sharia.
Proprio su questo punto sembrerebbe invece perdere credibilità il Califfo. Da qui la strategia sempre più mortifera e mediatica degli attacchi in Europa. Una sorta di resistenza estrema a una fine che sembra comunque segnata, Ma ovviamente il fatto che le stragi siano sinonimo di strategia perdente non rassicura gli europei, che vogliono continuare a fare una vita normale, partite di calcio comprese, senza l'incubo di qualche foreign fighters impazzito pronto a farsi esplodere.